Ho conosciuto Giampiero Cambi quando ero con i Bradirapidi a “Insieme per il Bene Comune” (Good Deeds Day) 2019. 
Essendo insieme a mia moglie appassionati praticanti e allievi di una scuola di Shiatsu, siamo andati a curiosare allo stand della sua  Associazione di Volontariato “SHIN – Shiatsu Namikoshi”, ci siamo fatti trattare (ogni occasione e’ buona!), e abbiamo cosi’ preso contatto. 
Giampiero si e’ dimostrato subito entusiasta della possibilità di aiutare degli altri parkinsoniani, e ci ha proposto di raggiungerlo al Centro Vojta in Via Pincherle a Roma. 


Quando siamo entrati nella sala che il Centro Vojta magnanimamente concede all’associazione SHIN per un giorno a settimana, ho subito percepito della “buona energia”: tra i futon e i lettini, gli operatori Alfredo, Alexandra, Beatrice, Carlo, Irina, Luciano, Massimiliano, Massimo, Silvio, e Stefano si prendevano cura dei corpi rilassati dei riceventi con movimenti lenti e cadenzati delle mani, quasi ipnotici. E poi i sorrisi, le parole sussurrate, gli abbracci prima e dopo i trattamenti… L’atmosfera mi ha riportato a quella di alcuni romanzi fantasy come le saghe di Tolkien o di Terry Brooks, quando i guerrieri, stanchi e feriti dopo innumerevoli avventure, trovano rifugio in qualche eremo gestito da elfi o gnomi guaritori. E in fondo la metafora tiene: non sono forse eroi coloro che non si arrendono ad una malattia cronica degenerativa e combattono giorno per giorno?

Ed eccoci qui con Giampiero, che ringraziamo per aver accettato di condividere con noi la sua storia:

Marco: Ciao Giampiero! Cos’e’ lo Shiatsu per te oggi?
Giampiero: E’ un metodo efficace per aiutare le persone che hanno sofferenze psico-fisiche. E’ un metodo non invasivo che porta chi lo riceve ad un rilassamento e ad uno stato di benessere generale. Inoltre aiuta nelle problematiche legate a patologie importanti. Non vuole sostituirsi alle cure tradizionali ma, integrato ad esse, può essere un valido supporto. 

Marco: Come ti sei avvicinato allo Shiatsu?
Giampiero: Nel mio caso, casualmente: nel 1997 stavo in una libreria dove sono stato attratto da un libro sulla riflessologia plantare. Conseguenza della lettura del libro è stata la mia iscrizione ad un corso di questa disciplina all’UPTER; pagata iscrizione e corso, venivo informato che non era stato raggiunto il numero sufficiente di iscritti e quindi il corso non  sarebbe partito. A quel punto mi è stato detto:” visto che ha pagato, se vuole c’è un corso di Shiatsu”. Totalmente ignorante in materia mi sono chiesto: “ma che è sto shiatsu?” Ma visto che avevo pagato, ho deciso di farlo. Mi è piaciuto e, visto che a detta del docente ero bravo, ho proseguito poi con corsi professionali fino ad arrivare nel 2010 ad essere insegnante . 

Marco: Come e’ nata la associazione SHIN – Shiatsu Namikoshi?
Giampiero: L’associazione è nata grazie alla volontà di un gruppo di operatori professionali e dall’esperienza di tirocinio e volontariato di 8 anni, e da un desiderio di voler creare qualcosa che ci portasse ad essere utili e di aiuto alle persone che ne avessero bisogno. 

Marco: In quali patologie lo Shiatsu si e’ dimostrato efficace nella tua esperienza?
Giampiero: Praticamente in tutte, con benefici importanti per le patologie neurologiche, neurodegenerative  e non solo. 

Marco: Quale e’ la tua esperienza nell’aiutare le persone affette da patologie neurodegenerative, ed in particolare affette da malattia di Parkinson?
Giampiero: La mia esperienza con il Parkinson è iniziata nei primi anni 2000 dove, in collaborazione con l’AIP (Associazione Italiana Parkinson), iniziammo a trattare persone colpite da tale disturbo ed iniziammo un protocollo dedicato a questa problematica. 

Marco: ho avuto modo di provare personalmente per alcuni mesi, insieme con alcuni dei miei amici Bradirapidi, gli effetti dei trattamenti Shiatsu di Giampiero e dei suoi colleghi. Ne abbiamo tutti tratto sicuramente beneficio e ci siamo sentiti meglio sia nel breve che nel medio termine. Personalmente ho trovato un valido sostegno nel tenere sotto controllo il mio nemico numero uno: lo stress, e consiglierei a tutti di provare. Per concludere, non posso che ringraziare di cuore te e tutti gli altri operatori. Continuate cosi’!

Giampiero: grazie a voi e a presto!

Shiatsu e Parkinson: intervista con Giampiero Cambi
Tag:             

Un pensiero su “Shiatsu e Parkinson: intervista con Giampiero Cambi

  • 3 Ottobre 2019 alle 9:48
    Permalink

    Confermo ciò che scrive Marco. Anche io ho frequentato il centro Vojta e devo dire che l ambiente é accogliente, i volontari sono persone speciali molto professionali e umane. Esperienza positiva che spero di continuare. Ho avuto miglioramenti nella sintomatologia, ma soprattutto ho trovato un ambiente dove si respirava una energia positiva
    Grazie

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

it_IT