Ho conosciuto Elena Invernizzi quando stavo cercando un operatore Shiatsu nella mia zona (allora Roma nord).
L’idea era di cercare di risolvere un annoso dolore all’articolazione di una spalla che mi trascinavo da mesi. 
Non solo dopo qualche seduta il dolore era sparito, ma ho avuto modo di conoscere una persona speciale, che oltre ad essere una ottima professionista dello Shiatsu utilizza anche altre metodologie per aumentare il benessere delle persone.
Una in particolare, TRE (Trauma Release Exercises, Esercizi per il rilascio dei traumi), è l’oggetto di questa intervista.
Io ho provato questa tecnica e ne ho tratto sicuramente un beneficio in termini di riduzione dello stress, che per me è fondamentale per tenere sotto controllo il mio amico Mr. P.
Ma sentiamo Elena cosa ha da dirci: 

D: Ciao Elena! Cosa e’ il T.R.E?
R: Ciao Marco, il TRE è un metodo creato dal Dott. David Barceli negli Stati Uniti. Si tratta di una serie di esercizi molto semplici attraverso i quali è possibile evocare una particolare capacità del corpo e del sistema nervoso che è il tremore neurogeno. Grazie ad esso il nostro corpo rilascia lo stress, le tensioni muscolari e l’energia residua prodotti naturalmente in seguito ad un evento stressante o un vero e proprio trauma.

Stiamo parlando di una capacità innata del nostro corpo; non si tratta infatti di apprendere una tecnica bensì di utilizzare un metodo per permettere al nostro sistema di fare ciò che sa già fare e tornare progressivamente in uno stato di maggiore calma e benessere.

Tra i suoi benefici possiamo elencare:

  • Maggiore forza e resistenza.
  • Maggiore flessibilità.
  • Miglioramento di dolori muscolari anche cronici.
  • Meno preoccupazione ed ansia.
  • Migliore qualità del sonno.

D: Chi è che può praticare il TRE? R: TRE è accessibile a chiunque, dai 6 anni ai 106! Non ci sono particolari restrizioni anche se va segnalato che non è consigliato a chi ha appena subito un intervento, a chi soffre di disturbi mentali per i quali non può partecipare consapevolmente al processo proprio del metodo, o a chi ha limitazioni fisiche particolari.

In ogni caso vige il buon senso e il parere dell’operatore a cui ci si rivolge.

D: Ci sono delle evidenze che il TRE funzioni?
R: Molte! Il tremore neurogeno, come accennavo prima, è un meccanismo naturale che condividiamo con i mammiferi ed è oggetto di studio e di ricerca da molto tempo.

Il TRE nasce dagli studi e dall’esperienza del Dott. Barceli come metodo per aiutare le popolazioni fortemente traumatizzate colpite da calamità naturali o dalla guerra. Negli USA Barceli ed il suo team hanno lavorato e lavorano tutt’ora con i veterani di guerra vittime di PTSD (sindrome da stress post traumatico) per associazioni governative con ottimi risultati.

Il raggio d’azione si è poi molto allargato ed il Metodo è applicato con successo su più fronti, tanto che attualmente è praticato in moltissimi paesi in tutto il mondo.

A questo link potete trovare alcune delle interessanti ricerche sviluppate sul Metodo TRE:
https://traumaprevention.com/research/

D: Quale e’ la tua esperienza con il TRE?
R: Il TRE è stato, ed è tutt’ora, uno tra gli strumenti più efficaci che io abbia incontrato nel mio cammino personale e professionale. Grazie a questo metodo ho potuto sostenere passaggi importanti della mia vita e ho arricchito incredibilmente la mia professione.

Continuo a praticarlo e a studiarlo con passione e non finisco di stupirmi della grande intelligenza del nostro corpo e delle potenti risorse che abbiamo tutti, indistintamente, a disposizione. Il TRE mi ha insegnato che la salute è la forza più potente e presente nel nostro corpo e mi ha dato lo strumento per accedervi.

D: TRE e Parkinson. Che ne pensi?
R: Per tutte le ragioni già esposte penso che ci sia il potenziale per supportare una persona affetta da Parkinson.

Ritengo che il TRE possa portare un beneficio in termini di riduzione dello stress causato dalla vita quotidiana e dalla patologia stessa.

Può aiutare nel rilasciare la tensione proprio in quei muscoli più colpiti dal Parkinson, i muscoli flessori, che sono tra l’altro quelli maggiormente implicati nella nostra istintiva risposta allo stress e promuovere una maggiore flessibilità.

Può creare un rapporto di maggiore intimità e confidenza con il proprio corpo, aumentarne la consapevolezza e migliorare la respirazione. 

D: C’e’ qualcos’altro che vorresti aggiungere?
R: Vorrei ringraziarti innanzitutto per l’opportunità di parlare di questo metodo che mi sta così tanto a cuore.

Sarei infine felice di poterlo condividere con voi all’interno del vostro progetto e di proporvi un percorso da fare insieme.

Conosco in parte il Parkinson perché fa parte della famiglia attraverso mia mamma e constato da tempo tramite lei quanto le attività corporee siano benefiche e produttive. Sarei lieta anche per questo di portare la mia proposta tra di voi.

Marco: Grazie Elena per averci fatto conoscere il TRE. Organizzeremo sicuramente un incontro appena possibile per conoscere meglio questa metodologia che promette risultati interessanti.

A presto!

Elena al lavoro con un gruppo TRE
Elena al lavoro con un gruppo TRE
Incontro con il metodo TRE
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