Mi chiamo Marco. Mi hanno diagnosticato il Parkinson a 50 anni (ora ne ho 56), ma mi ero accorto che c’era qualcosa che non andava già tre anni prima. Quindi diciamo che mi porto sulle spalle 9 anni di Parkinson.
Il Mio Sistema

Mi chiamo Marco. Mi hanno diagnosticato il Parkinson a 50 anni (ora ne ho 56), ma mi ero accorto che c’era qualcosa che non andava già tre anni prima. Quindi diciamo che mi porto sulle spalle 9 anni di Parkinson.
La Malattia di Parkinson comporta, oltre a problemi vocali, difficoltà comunicativo-linguistiche generali, influenzate dalla possibile presenza di disturbi cognitivi e deficit motori. La logopedia per una migliore qualità della vita.
Che cos’è il RUGBY INTEGRATO? Innanzitutto una sfida, iniziata nel 2015 a Milano, quando alcune Associazioni sparse in tutta Italia hanno scelto di unirsi per portare avanti un progetto comune: utilizzare lo sport, utilizzare il rugby, come strumento per superare le barriere che spesso nascono di fronte alle “diversità” e che portano, inevitabilmente all’isolamento i soggetti più fragili.
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Realizzato il primo studio scientifico sul Parky Touch Rugby come attività fonte di benefici per i malati di Parkinson. La ricerca è stata il tema della tesi di laurea di specializzazione in Scienze Motorie all’Università “San Raffaele” di Federica Nuvoli, relatore il professor Fabrizio Stocchi e correlatrice la dottoressa Miriam Casali: «Il “Touch Rugby” come terapia complementare nella cura dei pazienti affetti da Malattia di Parkinson»
Il ricordo di una splendida giornata trascorsa con il giornalista/scrittore/rugbista Matthias Canapini.
La conclusione del suo viaggio attraverso l’Italia del rugby inteso come impegno, inclusione, recupero sociale, psicologico e fisico scegliendo di raccontare il Parky Touch Rugby.
Gli scatti di un allenamento come tanti dei Bradirapidi, la prima squadra che riunisce malati di Parkinson e non.
Un progetto. Forse un sogno. Un sogno che passo dopo passo, stazione dopo stazione, si fa realtà. La visione di Matthias Canapini, giovane giornalista e scrittore marchigiano, e soprattutto rugbista, non è molto diversa da quella dei Bradirapidi. Dal novembre del 2016 Matthias gira la Penisola a bordo di treni economici e malandati per raccontare come il rugby possa diventare riscatto, recupero, inclusione, annullamento dei limiti e delle distanze. Il suo racconto – “Il giro dell’Italia ovale in 80 treni” – è a un tempo il suo progetto: “Rugby e Rivoluzione”.
I Bradirapidi invitati martedì 29 maggio alle ore 21.00 ad “OLTRE” Quando lo sport supera la disabilità.
Alla presenza di tre campioni paralimpici e con un video si parlerà del Parky Touch Rugby e della nostra esperienza di inclusione e aggregazione.